Il futuro della pasticceria è regionale?

Il futuro della pasticceria è regionale? Noi pensiamo di sì, perché è il momento di guardare alla tradizione regionale. E puntare alla valorizzazione del patrimonio gastronomico locale. Il repertorio di dolci nelle grandi vetrine delle città è pressoché identico ma, forse, di tradizionale italiano ha poco. O potrebbe avere di più. Molte delle nuove pasticcerie che puntano sulla qualità e che quindi si stanno impegnando nella selezione delle materie prime e nell’innovazione delle tecniche, sembrano decisamente applicare poco la lezione al nostro patrimonio gastronomico. Per differenziarsi dalle pasticcerie vecchia scuola e non omologarsi, si rischia oggi un nuovo appiattimento.

Cosa bisogna fare allora? Con tutti i maestri Conpait siamo impegnati sul campo, soprattutto negli incontri pubblici, per rafforzare l’idea regionale. Il bunet piemontense, la sbrisolona lombarda, la zuppa inglese e il castagnaccio? Sono dolci meno sofisticati, forse meno scenografici e considerati casalinghi, ma purtroppo esclusi dal lavoro dei giovani pasticcieri e dal passaggio generazionale. Se invece torniamo anche all’esposizione dei dolci tradizionali, si potrebbe rigenerare l’intero comparto. Quando si viaggia, si vuole mangiare qualcosa di tipico, conoscere un sapore nuovo, provare qualcosa che non si è mai provato prima. E invece ci si ritrova ad addentare il solito croissant, pur buono che sia, che si sarebbe potuto mangiare ovunque.

Il presidente Musolino

Invertiamo la tendenza, torniamo a puntare sulle tipiche dolcezze locali così da incrementare ulteriormente il mercato locale che poi è mercato italiano. Pensiamo ai turisti come cittadini e non come semplici passanti di quella unica giornata. Una pubblicità di ritorno che non deve per forza guardare alla Francia come schema preimpostato. A Napoli baba’ e sfogliatelle sono ovunque: ecco questa è la strada da seguire. Le eccellenze regionali ed un futuro che non può non considerare le meraviglie dei singoli territori.

NIVARATA 2023 Festival Internazionale della Granita Siciliana 29-30 Aprile e 1 Maggio 2023

Dopo quattro anni, organizzato e patrocinato da Conpait, torna Nivarata il Festival che ha reso la Granita Siciliana Artigianale un’icona riconoscibile della Sicilia, una terra di sole, mare, storia, paesaggi mozzafiato, meraviglie antiche e di… granita!
Molto più che una prelibatezza tipica siciliana, la granita è un rito, un must che non subisce mode, il made in Sicily più riconosciuto e copiato al mondo. Il segreto della granita siciliana non risiede soltanto nei suoi ingredienti, rigorosamente di stagione, freschi e a km zero, o nella tipica brioche con il “tuppo”, ma anche in tutto ciò che gli fa da cornice: i magnifici scenari siculi, il clima, il pathos della gente e la sua storia. La granita, dunque, non è solo un prodotto, dietro ci sono storie quotidiane, c’è economia, c’è socializzazione, c’è l’identità di un territorio… c’è Nivarata, il Festival Internazionale della Granita Siciliana giunto alla sua settima edizione.

Il Programma del Festival